prisma integrale 1989 - IL RESTAURO
Come per tutte le auto storiche o "youngtimer" di valore commerciale "relativo", chi affronta il restauro di una Prisma (che sia essa 4WD-integrale o meno) sa che la spesa sarà maggiore (o anche.... molto maggiore!) del valore dell'auto: ricambi e manodopera costano, e un lavoro ben fatto e i cui risultati durino nel tempo, affidato a professionisti del settore, ha - giustamente - il suo prezzo.
Come per ogni restauro, una volta iniziato possono esserci "sorprese" a cui fare fronte: l'imprevisto è sempre dietro l'angolo!
Per il lavoro, intervento radicale di meccanica e carrozzeria, in corso sulla mia Prisma integrale, la spesa finale supererà i 10.000 euro.
RICAMBI
Tutte le parti di carrozzeria e buona parte degli interni della Prisma integrale sono comuni con le Prisma seconda serie "normali" e tutt'oggi facilmente reperibili; in alcuni casi, si trovano ancora fondi di magazzino originali Lancia, e ci sono ricambi ancora a catalogo (come ad esempio tutto lo scarico).
Aver accumulato nel tempo alcune parti, come ho fatto insieme ad altri amici in tempi passati, è sicuramente di aiuto a contenere i costi e i tempi, quando serve un certo ricambio.
I ricambi specifici della Prisma integrale, spesso in comune con la Delta HF 4WD o integrale, sono (a volte oltremodo) costosi per via del nome che portano e/o rari di per sé: ad esempio, la mascherina coi "buchi" per il passaggio dei tergifari, i proiettori anteriori coi "baffi", specifici di questa versione, e le scritte da applicare sulle minigonne e sulla mascherina, sono oggi quasi introvabili. La ruota di scorta e il relativo fermo sono comuni alle Delta e pure divenuti merce rara. Il fermo in sé viene, in alcuni casi, proposto a prezzi davvero esagerati proprio per la specificità rispetto al modello. Il fodero si trova invece riprodotto.
I sedili, in Alcantara, è bene che siano in ordine. L'Alcantara è bello quanto delicato, e ripristinare sedili logori può non essere impresa facile.
La meccanica è robusta, e il comparto della trazione integrale è pure in larga parte comune alla Delta.
Il motore è infatti il solido 2.0 i.e. aspirato, che poco si prestava agli strapazzi e alle modifiche spesso riservati ai turbo.
Sotto si può trovare parecchia ruggine, e l'auto, che non è alta come una Panda, se usata in condizioni severe può aver preso dei colpi.
Va fatta attenzione a tiranti eventualmente storti e alla culla del differenziale (che, se non si può ripristinare, costa un rene).
LA MIA PRISMA INTEGRALE
Il caso della mia Prisma integrale, immatricolata nel febbraio 1989 e acquistata in provincia di Treviso nel 2019, è caratterizzato da una base relativamente buona di interni (sporchi ma perfetti) e motore (68000 km), meno dal punto di vista della carrozzeria, che presentava la "solita" ruggine, rivista parzialmente in passato, oltre a bozze e graffi vari, chiare tracce di un uso via via meno attento. Anche il comparto cerchi - freni - serbatoio ha dato del filo da torcere a chi se ne è dovuto occupare.
E' un'auto che ha vissuto in campagna, ed è stata a volte usata in maniera piuttosto "energica", con le conseguenze del caso.
Sottoscocca, si è trovata la culla del differenziale crepata e storta, probabilmente in seguito a un colpo preso che ha coinvolto anche altre parti pure storte.
La prima fase dopo l'acquisto (maggio - agosto 2019) ha riguardato la revisione dell'impianto frenante, con sostituzione di dischi, pastiglie e tubi, la rigenerazione dei cerchi in lega, una prima igienizzazione degli interni, la sistemazione del serbatoio e dei tubi benzina, la sostituzione degli pneumatici (molto vecchi e logori) e del motorino di avviamento (che ha smesso di funzionare a ridosso di ferragosto).
Il restauro propriamente detto è iniziato nel febbraio 2020: rimossi motore e avantreno, sono emersi grossi problemi di corrosione che non potevano essere tralasciati. Rimasta in officina la parte anteriore della meccanica, l'auto è quindi andata in carrozzeria.
Il motore, il cambio e il differenziale anteriore sono stati puliti, sostituite tutte le cinghie, le guarnizioni, e il collettore di scarico. Tutte le parti in metallo sono state pulite e riverniciate, dove del caso.
In carrozzeria sono stati sostituiti i sottoporta, la traversa anteriore e i parafanghi anteriori, ricostruiti due supporti logorati dalla ruggine, ripristinati i parafanghi posteriori. In una seconda fare, sostituite le porte posteriori con una coppia in condizioni migliori, eliminata ogni traccia di ruggine.
Settembre 2020: l'auto è in officina e sono in corso il rimontaggio del motore, e il contemporaneo smontaggio e revisione del retrotreno.
Sono state revisionate le pinze freno, ultimo lavoro non ancora eseguito nel comparto freni, e rimosso definitivamente il gancio traino (seguirà nuovo collaudo e rimozione dal libretto).
Gennaio 2021: l'auto è di nuovo in carrozzeria per il rimontaggio finale e la verniciatura.
Nel tempo ho reperito: ruotino di scorta e relativo fermo, fodero dello stesso, una coppia di minigonne integre, le scritte laterali "integrale" riprodotte, un blocco check - pulsante blocco differenziale, un set attrezzi completo, una mascherina "coi buchi" completa di scritta, una coppia di proiettori anteriori, uno specchietto destro, una coppia di stemmi per i montanti centrali.
Alcuni di questi ricambi sono da usare subito, altri invece da tenere di scorta.
Il ritorno su strada dovrebbe essere, realisticamente, nella primavera 2021.
L'obbiettivo finale, a livello di certificazioni, è l'iscrizione al Registro Storico Lancia.
Come per ogni restauro, una volta iniziato possono esserci "sorprese" a cui fare fronte: l'imprevisto è sempre dietro l'angolo!
Per il lavoro, intervento radicale di meccanica e carrozzeria, in corso sulla mia Prisma integrale, la spesa finale supererà i 10.000 euro.
RICAMBI
Tutte le parti di carrozzeria e buona parte degli interni della Prisma integrale sono comuni con le Prisma seconda serie "normali" e tutt'oggi facilmente reperibili; in alcuni casi, si trovano ancora fondi di magazzino originali Lancia, e ci sono ricambi ancora a catalogo (come ad esempio tutto lo scarico).
Aver accumulato nel tempo alcune parti, come ho fatto insieme ad altri amici in tempi passati, è sicuramente di aiuto a contenere i costi e i tempi, quando serve un certo ricambio.
I ricambi specifici della Prisma integrale, spesso in comune con la Delta HF 4WD o integrale, sono (a volte oltremodo) costosi per via del nome che portano e/o rari di per sé: ad esempio, la mascherina coi "buchi" per il passaggio dei tergifari, i proiettori anteriori coi "baffi", specifici di questa versione, e le scritte da applicare sulle minigonne e sulla mascherina, sono oggi quasi introvabili. La ruota di scorta e il relativo fermo sono comuni alle Delta e pure divenuti merce rara. Il fermo in sé viene, in alcuni casi, proposto a prezzi davvero esagerati proprio per la specificità rispetto al modello. Il fodero si trova invece riprodotto.
I sedili, in Alcantara, è bene che siano in ordine. L'Alcantara è bello quanto delicato, e ripristinare sedili logori può non essere impresa facile.
La meccanica è robusta, e il comparto della trazione integrale è pure in larga parte comune alla Delta.
Il motore è infatti il solido 2.0 i.e. aspirato, che poco si prestava agli strapazzi e alle modifiche spesso riservati ai turbo.
Sotto si può trovare parecchia ruggine, e l'auto, che non è alta come una Panda, se usata in condizioni severe può aver preso dei colpi.
Va fatta attenzione a tiranti eventualmente storti e alla culla del differenziale (che, se non si può ripristinare, costa un rene).
LA MIA PRISMA INTEGRALE
Il caso della mia Prisma integrale, immatricolata nel febbraio 1989 e acquistata in provincia di Treviso nel 2019, è caratterizzato da una base relativamente buona di interni (sporchi ma perfetti) e motore (68000 km), meno dal punto di vista della carrozzeria, che presentava la "solita" ruggine, rivista parzialmente in passato, oltre a bozze e graffi vari, chiare tracce di un uso via via meno attento. Anche il comparto cerchi - freni - serbatoio ha dato del filo da torcere a chi se ne è dovuto occupare.
E' un'auto che ha vissuto in campagna, ed è stata a volte usata in maniera piuttosto "energica", con le conseguenze del caso.
Sottoscocca, si è trovata la culla del differenziale crepata e storta, probabilmente in seguito a un colpo preso che ha coinvolto anche altre parti pure storte.
La prima fase dopo l'acquisto (maggio - agosto 2019) ha riguardato la revisione dell'impianto frenante, con sostituzione di dischi, pastiglie e tubi, la rigenerazione dei cerchi in lega, una prima igienizzazione degli interni, la sistemazione del serbatoio e dei tubi benzina, la sostituzione degli pneumatici (molto vecchi e logori) e del motorino di avviamento (che ha smesso di funzionare a ridosso di ferragosto).
Il restauro propriamente detto è iniziato nel febbraio 2020: rimossi motore e avantreno, sono emersi grossi problemi di corrosione che non potevano essere tralasciati. Rimasta in officina la parte anteriore della meccanica, l'auto è quindi andata in carrozzeria.
Il motore, il cambio e il differenziale anteriore sono stati puliti, sostituite tutte le cinghie, le guarnizioni, e il collettore di scarico. Tutte le parti in metallo sono state pulite e riverniciate, dove del caso.
In carrozzeria sono stati sostituiti i sottoporta, la traversa anteriore e i parafanghi anteriori, ricostruiti due supporti logorati dalla ruggine, ripristinati i parafanghi posteriori. In una seconda fare, sostituite le porte posteriori con una coppia in condizioni migliori, eliminata ogni traccia di ruggine.
Settembre 2020: l'auto è in officina e sono in corso il rimontaggio del motore, e il contemporaneo smontaggio e revisione del retrotreno.
Sono state revisionate le pinze freno, ultimo lavoro non ancora eseguito nel comparto freni, e rimosso definitivamente il gancio traino (seguirà nuovo collaudo e rimozione dal libretto).
Gennaio 2021: l'auto è di nuovo in carrozzeria per il rimontaggio finale e la verniciatura.
Nel tempo ho reperito: ruotino di scorta e relativo fermo, fodero dello stesso, una coppia di minigonne integre, le scritte laterali "integrale" riprodotte, un blocco check - pulsante blocco differenziale, un set attrezzi completo, una mascherina "coi buchi" completa di scritta, una coppia di proiettori anteriori, uno specchietto destro, una coppia di stemmi per i montanti centrali.
Alcuni di questi ricambi sono da usare subito, altri invece da tenere di scorta.
Il ritorno su strada dovrebbe essere, realisticamente, nella primavera 2021.
L'obbiettivo finale, a livello di certificazioni, è l'iscrizione al Registro Storico Lancia.